La sindrome dello stretto toracico: cause, sintomi e diagnosi

La sindrome dello stretto toracico: cause, sintomi e diagnosi

La sindrome dello stretto toracico è una condizione che causa sintomi molto comuni quali:

  • dolore al collo, alla spalla, al braccio;
  • mano con formicolio delle dita;
  • debolezza e spasmi muscolari degli arti superiori;
  • vertigini e mal di testa.

Essi sono spesso associati a problematiche relative alla regione cervicale quali ernia o artrosi. Ma, invece, se ti dicessi che questi sintomi dipendono solitamente dalla suddetta sindrome dello stretto toracico? Scopriamo il perché…

Cos’è la sindrome dello stretto toracico superiore?

Definiamo, innanzitutto, la sindrome dello stretto toracico: essa è un disturbo causato dalla compressione dei nervi e vasi sanguigni della zona cervico-dorsale, in prossimità del margine superiore del torace.

Sindrome dello stretto toracico

Anatomicamente, lo stretto toracico – o outlet toracico – è il passaggio fra il collo e il torace delimitato dalla prima costa, dalla clavicola, dai muscoli scaleni, dal muscolo succlavio e dal muscolo piccolo pettorale. Al suo interno, decorrono il plesso brachiale e l’arteria e vena succlavia.

Il plesso brachiale e il sistema arteria e vena succlavia sono i responsabili della innervazione e vascolarizzazione dell’arto superiore: la loro compressione, quindi, è la causa del problema.

Esistono due forme diverse di sindrome dello stretto toracico:

  • di tipo vascolare;
  • di tipo neurologico.

La forma più comune è la neurogena, con un’incidenza di circa il 95%. In questo caso, la compressione riguarda la rete nervosa del plesso brachiale.

Cause e sintomi.

Le cause più comuni della forma neurogena sono diverse e possono essere dovute ad una cattiva postura, a sua volta causata da:

  • l’uso prolungato del pc;
  • lavori che comportano movimenti ripetitivi degli arti superiori;
  • il colpo di frusta.

I sintomi sono:

  • dolore;
  • parestesie e debolezza in un arto superiore.

Diagnosi e trattamento.

Occorre rivolgersi al medico o terapista di fiducia per risalire alla causa del problema ed evitare complicazioni. Lo specialista basa la sua diagnosi sulla base dei sintomi del paziente e sui riscontri dell’esame obiettivo, nonché sui diversi esami diagnostici.

Il trattamento conservativo dello stretto toracico prevede:

  • fisioterapia e attività fisica: verrà effettuata una valutazione della postura per correggere l’atteggiamento di spalle e collo, nonché per il rilascio dei muscoli contratti e delle articolazioni ipomobili attorno ai nervi e vasi compressi. Si compiranno anche esercizi posturali e di stretching delle strutture maggiormente interessate.
  • talvolta, farmaci antinfiammatori.

Un esercizio in autonomia!

Nell’immagine in basso, vedi un esercizio utile da fare a casa, dopo la correzione degli atteggiamenti posturali viziati, effettuata dal terapista. Ve lo descrivo…

Procuratevi un cilindro (va bene anche una coperta arrotolata ma, considerando il costo e l’utilità è sempre meglio il cilindro) e posizionatevi come in figura: il cilindro dividerà il vostro corpo in due parti simmetriche. Mantenete una respirazione calma per tutta la durata dell’esercizio, ossia per 3 minuti. Allentate collo e spalle. L’obiettivo dell’esercizio è di rilassare muscoli e articolazioni dello stretto toracico superiore.

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