Ansia e attacchi di panico: cosa sono e come superarli

Ansia e attacchi di panico: cosa sono e come superarli

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Cos’è l’ansia?

L’ansia è l’anticipazione di una minaccia futura; rientra all’interno della macro categoria della paura.

La paura è la risposta emotiva a una minaccia imminente, reale o percepita. Questi due stati si sovrappongono, ma sono anche differenti:

👉la paura è più spesso associata a picchi di attivazione autonomica necessaria alla lotta o alla fuga a pensieri di pericolo immediato e a comportamenti di fuga;

👉 l’ansia è più frequentemente associata alla tensione muscolare e alla vigilanza in preparazione al pericolo futuro è a comportamenti prudenti di evitamento.

È noto quanto l’ansia e il panico si caratterizzino per essere esperienze sgradevoli e invalidanti per l’individuo che le sperimenta.

Perché le proviamo?

Il bambino, sin dal suo primo anno di vita, reagisce con movimenti volontari al dolore e alla paura. Questi movimenti esprimono un senso di irritazione che, quando si fa più intenso, si trasforma in collera. L’emozione della collera sostituisce a poco a poco il pianto come mezzo per allentare la tensione.

È importante esprimere tali emozioni, proprio perché un’inibizione ripetuta del dolore e della rabbia costringe la persona in una posizione di paura e vulnerabilità.

👉 Non bisogna perciò mai dire a un bambino – e in realtà neanche a un adulto – di non provare ciò che prova. Si pensi ad esempio a un bambino che ha paura del buio e al quale viene detto “non devi aver paura!”.

Egli maturerà un senso di inadeguatezza e inibirà la reazione di allontanamento dalla stanza buia per compiacere l’adulto e attraverso il biasimo della paura nascerà in lui un senso di vergogna che porterà all’inibizione dell’espressione emotiva.

È così che nascono l’ansia e il panico: costituiscono l’espressione inconscia e corporea di un’emozione repressa.

Quali sono i sintomi fisici dell’ansia?

La persona ansiosa o che si trova in uno stato di panico ha la sensazione di non inalare abbastanza aria.

Lowen sostiene che all’origine di tale difficoltà di respirazione c’è sempre un urlo bloccato che, se espresso, libera dal panico, in quanto consente una respirazione adeguata.

La paura induce la persona a inspirare il più possibile per immagazzinare una maggiore quantità di ossigeno necessaria alla lotta o alla fuga.

L’aria viene trattenuta, la gola si chiude e sembra che la persona non respiri.

L’impossibilità di buttar fuori l’aria mantiene il soggetto in stato di panico, così come la difficoltà a inspirare pienamente fa continuare lo stato di terrore.

Tale meccanismo sta alla base dei disturbi somatici descritti dalla maggior parte delle persone ansiose.

L’ansia è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche e fisiologiche quali:

  • tensione;
  • tremore;
  • sudore;
  • palpitazione;
  • aumento della frequenza cardiaca;
  • vertigini;
  • nausea;
  • formicolii alle estremità ed intorno alla bocca;
  • derealizzazione e depersonalizzazione;

La terapia come prova generale della vita.

 La terapia e il rapporto terapeuta-paziente, gettano le basi per la buona riuscita della gestione delle emozioni e dei rapporti interpersonali futuri del paziente.

Il “rapporto” terapeutico serve a molti scopi:

  • Insegna varie tecniche per gestire l’ansia, attacchi di panico e pensieri intrusivi.
  • Insegna le abilità sociali – il paziente impara quello che viene richiesto in un rapporto intimo, imparando che l’intimità con l’altro è possibile.
  • Fornisce un posto sicuro, nel quale il paziente ha la possibilità di sentirsi accettato e compreso, dopo un viaggio introspettivo nel sé.

Infine, forse la più importante di tutte è l’osservazione di Carl Rogers, secondo il quale “il rapporto terapeutico serve come punto di riferimento interno a cui i pazienti possono tornare con l’immaginazione”- avendo raggiunto una volta questo livello di intimità, possono coltivare la speranza e anche l’aspettativa di vivere altri rapporti simili, trasferendo il cambiamento nel proprio ambiente di vita.

Di: Dottoressa M. Tiziana Milazzo

Psicologa Clinica – Esperta in Neuropsicologia- Psicoterapeuta

Team Recta

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